Villa Barni la storia della villa - Villa Barni

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Villa Barni la storia della villa

storia

La costruzione della Villa Barni di Roncadello d’Adda

Documenti vari, fra cui fatture a firma di "Mastro" Sartorio Domenico e Figli Michele e Pietro Giacomo
Mons. Gio’ Barni a Lui si deve la costruzione della Villa Barni a Roncadello e fervente "suggeritore" di artisti per la sua decorazione.



Questa è la parte più antica, lato nord detta del 500’, della Villa Barni.


Sicuramente quest’ambiente di pregevole fattura nobilita l’insieme della costruzione e avvalora l’ipotesi di una committenza "colta" all’origine della Villa. E’ proprio su questo corpo più antico che sarà costruita la Villa Barni di Roncadello d’Adda.  La questione concernente la figura del committente per la costruzione della Villa Barni, non può esaurirsi al volere di una sola persona, infatti, sino al 24 ottobre 1725 i beni posti in Roncadello sono comuni ai membri della famiglia Barni, per questo motivo le scelte furono compiute da più di una persona. Oltre ad Antonio Barni, risultante come compratore di un sedime al fine di costruire  la Villa in Roncadello, ebbe certamente peso notevole la figura del fratello Giorgio, vescovo in Piacenza, nel ruolo di "suggeritore" di artisti. La città emiliana è crocevia d’intellettuali, architetti e pittori, tutte presenze favorite dalla corte Farnesiana; dunque il vescovo Giorgio può permettersi di attingere dentro quel mondo culturale. L’inizio dei lavori, plausibilmente, è compreso tra il 1698 e il 1716, anno della morte di Antonio Barni, ma si protrarranno per diversi anni, come da documenti fatture, di consegne di coppi e tanto legname, mattoni e calce a firma di Mastro Domenico Sartorio e Pietro Giacomo Sartorio del 1766. La Villa di Roncadello, sarà per la Famiglia Barni, il luogo della loro residenza estiva e quale fonte di ricchezza creandole quella condizione di prestigio e di potere reale che caratterizza la nobiltà lombarda.
Tre sono gli architetti Sartorio o (Sartori) che lavorano a Lodi tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. Sartorio Domenico, Michele e Pietro Giacomo, rispettivamente padre e figli. Tutti e tre lavorarono alla costruzione della Villa di Roncadello. Essi erano dei "capomastro", infatti, firmavano le loro fatture con l’appellativo di "Mastro" prima del nome, ma con un’esperienza tale da supplire la conoscenza di un ingegnere o di un architetto.







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